Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/247

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novella ottava 243

di voi, per la quale io ardo tutto e mi consumo. — La donna, udendo questo, tutta sbigottita rispose: — Oimè! padre mio, che è ciò che voi domandate? Io mi credeva che voi foste un santo: or conviensi egli a’ santi uomini di richieder le donne, che a lor vanno per consiglio, di cosí fatte cose? — A cui l’abate disse: — Anima mia bella, non vi maravigliate, ché per questo la santitá non diventa minore, per ciò che ella dimora nell’anima e quello che io vi domando è peccato del corpo. Ma che che si sia, tanta forza ha avuta la vostra vaga bellezza, che Amore mi costrigne a cosí fare; e dicovi che voi della vostra bellezza piú che altra donna gloriarvi potete, pensando che ella piaccia a’ santi, che sono usi di vedere quelle del cielo: ed oltre a questo, come che io sia abate, io sono uomo come gli altri, e come voi vedete, io non sono ancor vecchio. E non vi dée questo esser grave a dover fare, anzi il dovete disiderare, per ciò che, mentre che Ferondo stará in purgatoro, io vi darò, faccendovi la notte compagnia, quella consolazione che vi dovrebbe dare egli; né mai di questo persona alcuna s’accorgerá, credendo ciascun di me quello, e piú, che voi poco avanti ne credevate. Non rifiutate la grazia che Iddio vi manda, ché assai sono di quelle che quel disiderano che voi potete avere ed avrete, se savia crederete al mio consiglio. Oltre a questo, io ho di belli gioielli e di cari, li quali io non intendo che d’altra persona sieno che vostri. Fate adunque, dolce speranza mia, per me quello che io fo per voi volentieri. — La donna teneva il viso basso, né sapeva come negarlo, ed il concedergliele non le pareva far bene; per che l’abate, veggendola averlo ascoltato e dare indugio alla risposta, parendogliele avere giá mezza convertita, con molte altre parole alle prime continuandosi, avanti che egli ristesse, l’ebbe nel capo messo che questo fosse ben fatto; per che essa vergognosamente disse, sé essere apparecchiata ad ogni suo comando, ma prima non poter che Ferondo andato fosse in purgatoro. A cui l’abate contentissimo disse: — E noi faremo che egli v’andrá incontanente; farete pure che domane o l’altro dí egli qua con meco se ne venga a dimorare. — E detto questo, postole celatamente in mano un