Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/304

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300 giornata quarta

consolar le lor donne della morte della sorella tornati, quantunque la Maddalena s’ingegnasse di nasconderla molto, pur s’accorse Folco che ella v’era; di che egli si maravigliò molto e subitamente suspicò, giá avendo sentito che il duca aveva la Maddalena amata, e domandolla come questo esser potesse, che la Ninetta quivi fosse. La Maddalena ordí una lunga favola a volergliele mostrare, poco da lui, che malizioso era, creduta, il quale a doversi dire il vero la costrinse; la quale dopo molte parole gliele disse. Folco, da dolor vinto ed in furor montato, tirata fuori una spada, lei invano mercé addomandante uccise; e temendo l’ira e la giustizia del duca, lei lasciata nella camera morta, se n’andò colá ove la Ninetta era, e con viso infintamente lieto le disse: — Tosto andianne lá dove diterminato è da tua sorella che io ti meni, acciò che piú non venghi alle mani del duca. — La qual cosa la Ninetta credendo e come paurosa disiderando di partirsi, con Folco, senza altro commiato chiedere alla sorella, essendo giá notte, si mise in via, e con que’ denari a’ quali Folco poté por mano, che furon pochi: ed alla marina andatisene, sopra una barca montarono, né mai si seppe dove arrivati si fossero. Venuto il dí seguente ed essendosi la Maddalena trovata uccisa, furono alcuni che, per invidia ed odio che ad Ughetto portavano, subitamente al duca l’ebbero fatto sentire; per la qual cosa il duca, che molto la Maddalena amava, focosamente alla casa corso, Ughetto prese e la sua donna, e loro, che di queste cose niente ancor sapeano, cioè della partita di Folco e della Ninetta, costrinse a confessar, sé insieme con Folco esser della morte della Maddalena colpevoli. Per la qual confessione costoro meritamente della morte temendo, con grande ingegno coloro che gli guardavano corruppero, dando loro una certa quantitá di denari li quali nella lor casa nascosi per li casi opportuni guardavano: e con le guardie insieme, senza avere spazio di potere alcuna lor cosa tôrre, sopra una barca montati, di notte se ne fuggirono a Rodi, dove in povertá ed in miseria vissero non gran tempo. Adunque a cosí fatto partito il folle amore di Restagnone e l’ira della Ninetta sé condussero ed altrui.