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Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/312

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308 giornata quarta

tue lagrime fieramente accusi: e per ciò sappi che io non posso piú ritornarci, per ciò che l’ultimo dí che tu mi vedesti i tuoi fratelli m’uccisono. — E disegnatole il luogo dove sotterrato l’aveano, le disse che piú nol chiamasse né l’aspettasse, e disparve. La giovane, destatasi e dando fede alla visione, amaramente pianse; poi la mattina levata, non avendo ardire di dire alcuna cosa a’ fratelli, propose di volere andare al mostrato luogo e di vedere se ciò fosse vero che nel sonno l’era paruto. Ed avuta la licenza d’andare alquanto fuor della terra a diporto in compagnia d’una fante che altra volta con loro era stata e tutti i suoi fatti sapeva, quanto piú tosto poté lá se n’andò, e tolte via foglie secche che nel luogo erano, dove men dura le parve la terra, quivi cavò: né ebbe guari cavato, che ella trovò il corpo del suo misero amante in niuna cosa ancora guasto né corrotto; per che manifestamente conobbe essere stata vera la sua visione. Di che piú che altra femina dolorosa, conoscendo che quivi non era da piagnere, se avesse potuto, volentier tutto il corpo n’avrebbe portato per dargli piú convenevole sepoltura: ma veggendo che ciò esser non poteva, con un coltello il meglio che poté gli spiccò dallo ’mbusto la testa, e quella in uno asciugatoio inviluppata e la terra sopra l’altro corpo gittata, messala in grembo alla fante, senza essere stata da alcun veduta, quindi si dipartí e tornossene a casa sua. Quivi con questa testa nella sua camera rinchiusasi, sopra essa lungamente ed amaramente pianse, tanto che tutta con le sue lagrime la lavò, mille basci dandole in ogni parte. Poi prese un grande ed un bel testo, di questi ne’ quali si pianta la persa o il basilico, e dentro la vi mise fasciata in un bel drappo, e poi, messavi sú la terra, sú vi piantò parecchi piedi di bellissimo basilico salernetano, e quegli di niuna altra acqua che o rosata o di fior d’aranci o delle sue lagrime non innaffiava giá mai; e per usanza aveva preso di sedersi sempre a questo testo vicina, e quello con tutto il suo disidèro vagheggiare, sí come quello che il suo Lorenzo teneva nascoso: e poi che molto vagheggiato l’avea, sopra esso andatasene, cominciava a piagnere, e per lungo spazio, tanto che tutto il basilico bagnava, piagnea. Il basilico,