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348 giornata quinta

sopra il quale Efigenia trasportata doveva essere in Rodi al suo marito. La quale, dopo molto onore fatto dal padre di lei agli amici del marito, entrata in mare, verso Rodi dirizzaron la proda ed andâr via. Cimone, il quale non dormiva, il dí seguente col suo legno gli sopraggiunse, e d’in su la proda a quegli che sopra il legno d’Efigenia erano, forte gridò: — Arrestatevi, calate le vele, o voi aspettate d’esser vinti e sommersi in mare. — Gli avversari di Cimone avevano l’armi tratte sopra coverta e di difendersi s’apparecchiavano; per che Cimone, dopo le parole preso un rampicone di ferro, quello sopra la poppa de’ rodiani, che via andavan forte, gittò, e quella alla proda del suo legno per forza congiunse: e fiero come un leone, senza altro séguito d’alcuno aspettare, sopra la nave de’ rodian saltò, quasi tutti per niente gli avesse, e spronandolo amore, con maravigliosa forza tra’ nemici con un coltello in man si mise, ed or questo ed or quello fedendo, quasi pecore gli abbattea. Il che veggendo i rodiani, gittando in terra l’armi, quasi ad una voce tutti si confessaron prigioni. Alli quali Cimon disse: — Giovani uomini, né vaghezza di preda né odio che io abbia contra di voi mi fece partir di Cipri a dovervi in mezzo mare con armata mano assalire: quello che mi mosse è a me grandissima cosa ad avere acquistata ed a voi è assai leggera a concederlami con pace, e cioè Efigenia da me sopra ogni altra cosa amata, la quale non potendo io avere dal padre di lei come amico e con pace, da voi come nemico e con l’armi m’ha costretto amore ad acquistarla; e per ciò intendo io d’esserle quello che esserle dovea il vostro Pasimunda: datelami, ed andate con la grazia di Dio. — I giovani, li quali piú forza che liberalitá costrignea, piagnendo Efigenia a Cimon concedettono; il quale, veggendola piagnere, disse: — Nobile donna, non ti sconfortare; io sono il tuo Cimone, il quale per lungo amore t’ho molto meglio meritata d’avere che Pasimunda per promessa fede. — Tornossi adunque Cimone, lei giá avendo sopra la sua nave fatta portare, senza alcuna altra cosa toccare de’ rodiani, a’ suoi compagni, e loro lasciò andare. Cimone adunque, piú che altro uomo contento dell’acquisto di cosí cara preda, poi che alquanto di tempo ebbe