Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/62

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58 giornata prima

insegnare, non trovando alcun che v’andasse, temette non per isciagura gli venisse smarrita, e quinci potere andare in parte dove cosí tosto non troveria da mangiare; per che, se ciò avvenisse, acciò che di mangiare non patisse disagio, seco pensò di portare tre pani, avvisando che dell’acqua, come che ella gli piacesse poco, troverebbe in ogni parte da bere. E quegli messisi in seno, prese il suo cammino e vennegli sí ben fatto, che avanti ora di mangiare pervenne lá dove l’abate era. Ed entrato dentro, andò riguardando per tutto, e veduta la gran moltitudine delle tavole messe ed il grande apparecchio della cucina e l’altre cose per lo desinare apprestate, tra se medesimo disse: — Veramente è questi cosí magnifico come uom dice. — E stando alquanto intorno a queste cose attento, il siniscalco dell’abate, per ciò che ora era di mangiare, comandò che l’acqua si desse alle mani, e data l’acqua, mise ogni uomo a tavola. E per ventura avvenne che Primasso fu messo a sedere appunto di rimpetto all’uscio della camera donde l’abate dovea uscire per venire nella sala a mangiare. Era in quella corte questa usanza, che in su le tavole vino né pane né altre cose da mangiare o da ber si ponea giá mai, se prima l’abate non veniva a sedere alla tavola. Avendo adunque il siniscalco le tavole messe, fece dire all’abate che, qualora gli piacesse, il mangiare era presto. L’abate fece aprir la camera per venir nella sala, e venendo si guardò innanzi, e per ventura il primo uomo che agli occhi gli corse fu Primasso, il quale assai male era in arnese e cui egli per veduta non conoscea; e come veduto l’ebbe, incontanente gli corse nell’animo un pensiero cattivo e mai piú non istatovi, e disse seco: — Vedi a cui io do mangiare il mio! — E tornandosi addietro, comandò che la camera fosse serrata e domandò coloro che appresso lui erano, se alcuno conoscesse quel ribaldo che di rimpetto all’uscio della sua camera sedeva alle tavole. Ciascuno rispose del no. Primasso, il quale avea talento di mangiare, come colui che camminato avea ed uso non era di digiunare, avendo alquanto aspettato e veggendo che l’abate non veniva, si trasse di seno l’un de’ tre pani li quali portati aveva, e cominciò a mangiare.