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Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/266

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260 giornata decima

d’attenergliele. La donna, veduti i fiori ed i frutti, e giá da molti del maraviglioso giardino avendo udito dire, s’incominciò a pentere della sua promessa: ma con tutto il pentimento, sí come vaga di veder cose nuove, con molte altre donne della cittá andò il giardino a vedere, e non senza maraviglia commendatolo assai, piú che altra femina dolente a casa se ne tornò, a quel pensando a che per quello era obligata. E fu il dolore tale, che, non potendol ben dentro nascondere, convenne che, di fuori apparendo, il marito di lei se n’accorgesse: e volle del tutto da lei di quello saper la cagione. La donna per vergogna il tacque molto; ultimamente, costretta, ordinatamente gli aperse ogni cosa. Gilberto primieramente, ciò udendo, si turbò forte; poi, considerata la pura intenzion della donna, con miglior consiglio cacciata via l’ira, disse: — Dianora, egli non è atto di savia né d’onesta donna d’ascoltare alcuna ambasciata delle cosí fatte, né di pattovire sotto alcuna condizione con alcuno la sua castitá. Le parole per gli orecchi dal cuore ricevute hanno maggior forza che molti non estimano, e quasi ogni cosa diviene agli amanti possibile. Male adunque facesti prima ad ascoltare e poscia a pattovire: ma per ciò che io conosco la puritá dell’animo tuo, per solverti dal legame della promessa, quel ti concederò che forse alcuno altro non farebbe, inducendomi ancora la paura del nigromante, al quale forse messere Ansaldo, se tu il beffassi, far ci farebbe dolenti. Voglio io che tu a lui vada, e se per modo alcun puoi, t’ingegni di far che, servata la tua onestá, tu sii da questa promessa disciolta; dove altramenti non si potesse, per questa volta il corpo ma non l’animo gli concedi. — La donna, udendo il marito, piagneva e negava sé cotal grazia voler da lui. A Gilberto, quantunque la donna il negasse molto, piacque che cosí fosse; per che, venuta la seguente mattina, in su l’aurora, senza troppo ornarsi, con due suoi famigliari innanzi e con una cameriera appresso n’andò la donna a casa messere Ansaldo. Il quale, udendo la sua donna a lui esser venuta, si maravigliò forte, e levatosi e fatto il nigromante chiamare, gli disse: — Io voglio che tu veggi quanto di bene la tua arte m’ha fatto acquistare. — Ed incontro andatile, senza