Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/351

Da Wikisource.

nota 345

premesso al primo volume1. Il valore intrinseco di esso fu analiticamente posto in rilievo dal Cian, con cui si può convenire che il Discorso meriti d’essere «rammentato con ammirazione», non però dove afferma che vi si schiude «un’èra nuova» nella storia della critica boccaccesca2. Rispetto alla distribuzione della materia ed allo scopo preciso dello scritto, troppe parti appaiono superflue o fuor di posto, di che lo stesso Foscolo mostrò di rendersi conto quando le tolse di lí per rifonderle successivamente in altri saggi; quello che s’attiene propriamente al testo del Dec. non è nuovo (benché di ciò non si possa far colpa allo scrittore), non evita tutti i vecchi errori, e talvolta, come nella questione dell’ortografia, è piuttosto vago e superficiale.

Il tipo venutosi giá delineando nelle edizioni del primo cinquantennio dell’Ottocento trova la sua piú piena e corrente espressione nel Dec. «riscontrato co’ migliori testi e postillato» da P. Fanfani, del 18573, ma rimasto sino ad oggi il campione a cui si conforma ogni ristampa, o scolastica o mercantile o per uso delle cosí dette «persone cólte». Le caratteristiche di questo tipo mi piace di esprimere con alcune parole del Tobler che traduco dal tedesco: «tutte le piú recenti edizioni offrono nel migliore dei casi il testo mannelliano (e non giá nell’ortografia originale, ma in una che si accosta qua piú e lá meno all’uso odierno) e lo rendono leggibile sull’autoritá di questo o di quel codice»4. Per conto suo il Fanfani si attenne alla lezione del Colombo, ma la riscontrò «parola per parola» col testo del Mannelli; quando irrepugnabili ragioni» lo costrinsero a scostarsi dall’una o

  1. Fu poi ristampato a parte a Lugano nel 1828 ed infine nel cit. vol. III delle Opere edite e postume di U. Foscolo. Parti staccate del Discorso furono rielaborate ripetutamente dall’autore, che da ultimo ne compose lo scritto pubblicato in inglese col titolo Boccaccio nel London Magazine del giugno 1826 ed il cui originale italiano fu rintracciato e stampato di recente (E. Levi, Il testo ital. dell’ultimo scritto di U. F. sul Bocc., nella Nuova Antologia del 16 ottobre 1913).
  2. U. Fosc. erudito, nel Giorn. stor., XLIX [1907], pp. 30-33. Senza importanza sono certi magri appunti di C. Antona-Traversi sul Discorso (Note foscoliane, nel Fanfulla della Domenica del 25 giugno 1916).
  3. Firenze, Le Monnier; in due volumi, a cui fu aggiunto per terzo quello che riproduce le Annotazioni dei Deputati. L’edizione fu ripetuta parecchie volte; l’ultima (12a impressione) è del 1926 e porta in appendice le osservazioni critiche di A. Mussafia sul testo Fanfani e sulla sintassi boccaccesca, edite nella Rivista ginnasiale (IV) del 1857.
  4. A p. 376 dell’art. che sará citato prossimamente.