Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/18

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14 il filocolo

sole, caldi per lo diurno affanno, si bagnavano nelle marine acque d’occidente, e le menome stelle si potevano vedere, ed erano giá Lelio e Giulia, dopo i dilicati cibi da loro presi, quasi contenti del fatto voto, sperando grazia, andatisi a riposare nel coniugai letto, nel quale soavissimo sonno gli avea presi, quando il santo, per cui Galizia è visitata, volle fare a Lelio manifesto quanto il giusto priego, fatto il preterito dí, gli fosse a grado; e disceso dagli alti çieli, ed entrato radiante di maravigliosa luce nella camera di Lelio, con lieto viso gli cominciò a parlare, dormendo egli, e disse cosi: «O Lelio, io sono colui il quale tu il passato giorno con tanta divozione chiamasti, pregando ch’io impetrassi grazia, nel cospetto di Colui che tutte le dona senza rimproverare, che tu potessi avere degno erede del tuo nome, nel quale dopo la tua morte la tua fama vivesse. Onde Egli, misericordioso esauditore de’ giusti prieghi, e di tutti i beni benignissimo donatore, per me ti manda a dite che ’l tuo priego esaudito è da Lui, e che, la prima volta che tu con la tua sposa onestamente ti congiungerai, veramente riceverai il dimandato dono». E queste parole dette, ad un’ora egli e ’l sonno da Lelio si partirono. Lelio svegliato, pieno di maraviglia e d’allegrezza, per lungo spazio volse gli occhi per la camera per vedere se ancora l’apportatore della lieta novella vi fosse; ma poi che vide lui non esservi, umilmente ringraziato colui che porta aveva tanto disiata ambasciata, chiamò Giulia, la quale ancora dormiva, e le narrò la veduta visione. Di che ella si maravigliò molto, e lieta quasi senza fine cominciò a ringraziare Dio. E non molto spazio dopo quella congiunzione che annunziata fu a Lelio, s’avvide Giulia essere gravida, secondo che il santo di Dio avea annunziato.

Non dopo molti giorni, mostrando giá Calisto dintorno al polo quanto era lucente, incominciarono Lelio e Giulia insieme a ragionar della mirabile visione, e dopo alquante parole, Giulia, che aveva sentito e sentiva in sé il disiato frutto nascosto, disse: «Certo, Lelio, giá per effetto mi par sentire il grazioso dono esserci dato, perciò che piú grave es-