Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/56

Da Wikisource.
52 il filocolo

sopra gli spogliati rami: il passato autunno gli aveva spogliati delle loro foglie, e’ crudeli uccelli col morto sangue premuto da’ loro piedi gli avevano rivestiti di color rosso, e i membri portati sovr’essi ricadevano la seconda volta nel tristo campo, abbandonati dagli affaticati unghioni. Ma con tutto questo il gran numero de’ morti non era tutto mangiato infino all’ossa, che, ancor che squarciato dalle fiere si partisse, gran parte ne giaceva rifiutato, ben che dilacerato fosse tutto: il quale il sole e la pioggia e ’l vento maceravano sopra la tinta terra fastidiosamente, mescolando le romane ceneri con le barbariche non conosciute.

Entrò il re Felice vittorioso con gran festa in Siviglia; e poi che egli fu smontato del possente cavallo e salito nel real palagio, e ricevuti i casti abbracciamenti dell’aspettante sposa, egli prese l’onesta giovane Giulia per la mano destra, e dinanzi alla reina sua sposa la menò dicendo: «Donna, tieni questa giovane, la qual è parte della nostra vittoria: io la ti raccomando, e priegoti ch’ella ti sia come cara compagna e di stretta consanguinitá congiunta, e ogni onore e ogni bene che puoi, usa verso di lei». Teneramente la reina ricevette, a’ prieghi del re, Giulia e le compagne; ma non dopo molti giorni, partendosi il re da Siviglia, con lui se ne andarono a Marmorina: nella quale giunto, il re vide quello non essere che falsamente Plutone, in forma di cavaliere, gli aveva narrato; e, trovato ancora vivo colui il quale morto credeva aver lasciato ne’ lontani boschi, forte in se medesimo si maravigliò, e disse: «O gl’iddii hanno voluto tentare per adietro la mia costanza, o io sono ingannato. A me pur con vera voce pervenne che la presente cittá era da romano foco accesa, e ora con aperti occhi veggo il contrario. E il narratore di cosí fatte cose pur mori nella mia presenza, e io gli feci dare sepoltura: e ora qui davanti vivo mi sta presente». In questi pensieri lungamente stato, non potendo piú la nuova ammirazione sostenere, chiamò a sé quel cavaliere, il quale giá credeva che nell’arene di Spagna fosse dissoluto, e dissegli: «Le tue non vere parole t’hanno degna morte guadagnata, perciò che non