Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/244

Da Wikisource.
224 COMENTO DEL BOCCACCI

poi d’alcuna cosa domandato non l’avea; a me, disse, tu non domandi,

Che spiriti son questi, che tu vedi?

qui sospirando si dolgono: ed appresso fa come il buon maestro dee fare, il quale vedendo quello, di che meritamente può dubitare il suo auditore, gli si fa incontro, col farlo chiaro di ciò che l’uditore addomandar dovea, e dice,

Or vo’ che sappi, avanti che più andi,

Ch’ e’ non peccaro, questi spiriti che tu vedi qui: e s’egli hanno mercedi, cioè se essi adoperarono alcun bene, il quale meritasse guiderdone; Non basta, cioè non è questo bene avere adoperato sofficiente alla loro salvazione: e la cagione è, perch’e’ non ebber battesmo: e questo n’è assai manifesto per lo Evangelio, dove Cristo parlando a Niccodemo dice, Amen, amen dico tibi, nisi quis renatus fuerit ex aqua et Spirito Sancto, non potest intrare in regnum Dei. È adunque il battesimo una regenerazione nuova, per la quale si toglie via il peccato originale, del quale tutti nascendo siamo maculati, divegnamo per quello figliuoli di Dio, dove d’avanti eravamo figliuoli delle tenebre: e fa questo sacramento valevoli le nostre buone operazioni alla nostra salute, dove senza esso son tutte perdute, siccome qui afferma l’autore,

Ch’è parte della fede, che tu credi,

cioè della fede cattolica; e però dice che è parte di quella; perciocchè gli articoli della fede son dodici, de’ quali dodici è il battesimo uno. Appresso questo