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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/268

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248 COMENTO DEL BOCCACCI

dopo il disfacimento di Troia. Scrisse similemente un libro delle laude degl’iddii, il cui titolo non mi ricorda d’avere udito. Scrisse ancora un libro distinto in due nel quale scrisse una battaglia, ovvero guerra stata tra le rane e’ topi, la quale non finse senza maravigliosa e laudevole intenzione. Compose oltre a ciò un libro della generazione degl’iddii, e composene uno chiamato Egam, la materia del quale non trovai mai qual fosse: e similemente più altri infino in tredici, de’ quali il tempo ogni cosa divorante, e massimamente dove la negligenza degli uomini il permetta, ha non solamente tolta la notizia delle materie, ma ancora ha i lor nomi nascosi, e spezialmente a noi Latini. E acciocchè questo non sia pretermesso, in tanto pregio fu la sua Iliade appo gli scienziati e valenti uomini, che avendo Alessandro Macedonico vinto Dario re di Persia, e presa Persida reale città, trovò in essa tanto tesoro, che vedendolo obstupefece: ed essendo in quello molti e carissimi gioielli, trovò tra essi una cassetta preziosissima per maestero, e carissima per ornamento di pietre e di perle: e co’ suoi baroni, siccome scrive Quinto Curzio, il quale in leggiadro e laudevole stilo scrisse l’opere del detto Alessandro, come cosa mirabile riguardandola, domandò qual cosa di quelle che essi sapessero, paresse loro piuttosto che alcuni altri, da servare in così caro vasello: non v’ebbe alcuno che la real corona, o lo scettro o altro reale ornamento dicesse, ma tutti con Alessandro insieme in una sentenza concorsono, cioè che sì preziosa cassa, cosa alcuna più degnamente servar non potea, che la Iliade d’Omero: e così a