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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/303

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SOPRA DANTE 283

riti, nella morte degli altri da torno tutte d’uno animo cospirarono: e per forza d’arme, con quelli che rimasi erano, avuta pace, acciocchè per non aver figliuoli non perisse la loro gente, presero questo modo, che a parte a parte andavano a giacere co’ vicini uomini, e come gravide si sentivano si tornavano a casa: e quelli figliuoli maschi che elle facevano, tutti gli uccidevano, e le femmine guardavano, e con diligenza allevavano: le quali non a stare oziose, o a filare o a cucire, o ad alcuno altro femminile uficio adusavano, ma in domare cavalli, in cacce, in saettare, ed in fatica continua l’esercitavano. E acciocchè esse potessero nutricare quelle figliuole che di loro nascessero, essendo loro le poppe agli esercizii delle armi noiose, lasciavano loro la destra, e della sinistra le privavano: ed il modo era, che quando eran piccole, tirata alquanto la carne in alto, quella con alcun filo strettissimamente legavano: di che seguiva, che la parte legata, non potendo avere lo scorso del sangue, si seccava, e così poi venendo in più matura età, non v’ingrossava la poppa. E da questa privazione dell’una delle poppe nacque loro il nome, per lo quale poi chiamate furono, cioè Amazzone, il quale tanto vuol dire, quanto senza poppa. E così perseverando più tempo, quando sotto una reina, e quando sotto due si governavano, continuamente ampliando il loro imperio. Ed essendo in processo di tempo morta una loro reina, la quale fu chiamata Orizia, fu fatta reina la Pantasilea. Costei fu valorosa donna, e governò bene il suo regno: ed avendo udito il valor di Ettorre, figliuolo del re Priamo,