a molti sillogizzando prestarsi, nondimeno se i ragionamenti, se i divisi, se i consigli si guarderanno tritamente, tutti dal discreto filosofo in sillogistica forma si riduceranno. E perciò se quegli che ottimi maestri nella disciplina militar furono, co’ filosofi si ponghino e nominino, come filosofi in quella spezie de’ loro esercizii vi si pongono. Così ancora le donne, le quali castamente e onestamente vivono, e i loro oficii domestici discretamente e con ordine fanno, senza filosofica dimostrazione non gli fanno. E dobbiamo non sempre nelle cattedre, non sempre nelle scuole, non sempre nelle disputazioni leggersi e intendersi filosofia. Ella si legge spessissimamente ne’ petti degli uomini e delle donne. Sarà la savia donna nella sua camera, e penserà al suo stato alla sua qualità: e di questo pensiero trarrà l’onor suo, oltre ad ogni altra cosa consistere nella pudicizia, nell’amor del marito, nella gravità donnesca, nella parsimonia, nella cura familiare. Trarrà, ancora di questo pensiero, appartenersi a lei di guardare, e di servare con ogni vigilanza quello che il marito faticando di fuori acquisterà e recherà in casa: d’allevare con diligenza i figliuoli, d’ammaestrargli, di costumargli: e similmente intorno alle cose opportune dar ordine a’ servi, e all’altre cose simili; che leggerà più a costei nella scuola, che nella etica, che nella politica, che nella economica le dimostrerà? Niuna cosa. Dunque quelle che così hanno adoperato e adoperano, non indegnamente secondo il grado loro, co’ filosofi sederanno di laude