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Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/82

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62 COMENTO DEL BOCCACCI

mo appresso nel iv. canto, terminata dall’Alpi, e dal mare Tirreno e dall’Adriano, contenente in sè molte provincie. E perciò a voler dimostrare di qual parte di questa Italia dice soggiugne: per cui morì, cioè fu uccisa, la vergine Cammilla.

Fu questa Cammilla, secondochè Virgilio scrive nel xi. dell’Eneida, figliuola di Metabo re di Priverno e di Casmilla sua moglie: e perciocchè nel partorire questa fanciulla morì la madre, piacque al padre di levare una lettera sola, cioè quella S, che era nel nome di Casmilla sua moglie, e nominare la figliuola Camilla: la quale essendo ancora piccolissima, avvenne per certe divisioni de’ Privernati, Metabo re a furore fu cacciato di Priverno: il quale non avendo spazio di potere alcuna altra cosa prendere, prese questa piccola figliuola, e una lancia, e con essa, essendo dai Privernati seguito, si mise in fuga: e pervegnendo a un fiume, il quale si chiamava Amaseno, e trovandol per una grandissima piova cresciuto molto, e sè veggendo convenirgli lasciar la fanciulla se notando il volea trapassare, subitamente prese consiglio d’involgere questa fanciulla in un suvero e legarla alla sua lancia, e quella lanciare di là dal fiume, e poi esso notando passarlo: perchè legatola, e dovendola gittare oltre, umilemente la raccomandò a Diana, a lei botandola, se ella salva glie le facesse dall’altra parte del fiume ritrovare: e lancinola, e poi notando seguitolla, e dall’altra parte trovati senza alcuna lesione la figliuola, andatosene con essa in certe selve vicine, allevò questa sua figliuola alle poppe d’una cavalla. Alla quale come crescendo