Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/150

Da Wikisource.
146 COMENTO DEL BOCCACCI

dirà, e perciò qui più non mi stenderò: onde questo nome papa venga, è poco avanti stato mostrato. Cardinali è sublime nome di dignità, e comechè oltre alla chiesa di Roma, abbiano la chiesa di Ravenna, quella di Napoli e alcune altre cherici i quali si chiamano cardinali, non sono però in preeminenza, nè in oficio nè in abito da comparare a quegli della chiesa di Roma; perciocchè questi per eccellenza portano il cappello rosso, e hanno a rappresentare nella chiesa di Dio il sacro collegio de’ settantadue discepoli, li quali per coaiutori degli apostoli furono primieramente instituiti: e il cardinalato di Roma è il più alto e il più sublime grado, appresso il papa, che sia nella chiesa: e perciocchè a loro s’appartiene, insieme col papa, a diliberare le cose spettanti alla salute universale de’ cristiani, e ogni altra cosa contingente alla chiesa di Dio, appare che sopra la loro diliberazione si volga il si e il nò delle cose predette. E sono chiamati cardinali da questo nome, cardo cardinis, Il quale ne significa quella parte del cielo sopra la quale tutto il cielo si volge, per altro nome chiamata polo o poli, perciocchè sono due, e così da cardo vien cardinale; o secondochè alcuni altri dicono, da quella parte della porta, sopra la quale si volge tutto l’uscio: In cui, cioè ne’ quali, usò avarizia il suo soperchio. È avarizia, secondo Aristotile nel quarto della sua Etica, la inferiore estremità di liberalità, per la quale oltre ad ogni dovere ingiuriosamente si desidera l’altrui, o si tiene quello che l’uomo possiede: della quale più distesamente diremo, dove descriveremo l’allegorico senso della parte pre-