Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/101

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SOPRA DANTE 93

altri il fece ardere. Ultimamente avendo molte crudeltà operate, andando con molta gente per prender Milano, trovò al fiume d’Adda il marchese Pallavicino con gente essergli venuto all’incontro, e aver preso il ponte d’onde Azzolino credeva poter passare: per la qual cosa egli con la sua gente mettendosi a nuoto per lo fiume, furono da’ nemici ricevuti con loro grande svantaggio; e fu in quella zuffa gravemente fedito e preso Azzolino, e menatone in Casciano un castello ivi vicino, dove mai nè mangiar volle nè bere, nè lasciarsi curare; e così si morì nel 1260, e fu onorevolmente seppellito nel castello di Solcino. E perciocchè violentissimo fu, come mostrato è, il pone l’autore qui in quel sangue bellire e esser dannato, e quell’altro ch’è biondo,

È Opizzo da Esti, il qual per vero
Fu spento dal figliastro su nel mondo.

Questo Opizzo da Esti dice alcuno che fu de’ marchesi da Esti, i quali noi chiamiamo di Ferrara, e fu fatto per la chiesa marchese della Marca d’Ancona nella quale, più la violenza, che la ragione usando, fece un gran tesoro, e con quello e con l’aiuto dei suoi amici occupò la città di Ferrara, e cacciò di quella la famiglia de’ Vinciguerre con altri seguaci di parte imperiale; e appresso questo, per più sicuramente signoreggiare, similmente ne cacciò de’ suoi congiunti: ultimamente dice lui una notte esser costui stato da Azzo suo figliuolo con un piumaccio affogato: ma l’autor mostra di voler seguire quello che già da molti si disse, cioè questo Azzo, il quale Opizzo reputava suo figliuolo, non essere stato suo figliuo-