Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/219

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SOPRA DANTE 211

Fiesolani reedificata, e abitata di Romani e di quelle reliquie che per la contrada si trovarono de’ discendenti di coloro i quali quando da Attila fu disfatta l’abitavano. Appresso dicono essere state lunghe guerre e dannose tra’ Fiesolani e’ Fiorentini, le quali all’una parte e all’altra rincrescendo, vennero a lunghissime tregue, e come finivano le rinnovavano, e sicuramente usavano l’uno nella città dell’altro: sotto la qual sicurtà i Fiorentini, non guardandosi di ciò i Fiesolani, occuparono e presono Fiesole, fuori che la rocca: e patteggiatisi i Fiesolani con loro di dovere abitare in Firenze, e di due popoli divenire uno, fu Fiesole disfatta al tempo del primo Arrigo imperadore; e i Fiesolani tornati in Firenze, di due segni comuni fecero uno, il quale ancora in Firenze si tiene in un gran gonfalone bianco e vermiglio; e insieme raccomunarono gli ufici pubblici, e con parentadi e con usanze quanto poterono insieme s’unirono; nondimeno mostra qui l’autore, quella acerbezza antica e inimichevole animo essere sempre perseverata di discendente in discendente de’ Fiesolani, e ancora stare; e per questo dice, che quel popolo Fiesolano, che in Firenze venne ad abitare,

E tiene ancor del monte e del macigno,

del monte, in quanto rustico e salvatico, e del macigno, in quanto duro e non pieghevole ad alcuno liberale e civil costume, e dice, questo cotal popolo disceso di Fiesole,

Ti si farà, per tuo ben far, nemico:

siccome quello il quale è in odio alla virtù e l’operazioni degne di laude; e di questo fartisi nemico se-