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LIBRO SESTO | 191 |
14
Il primo venne ancora lagrimoso
Per la morte di Ofelte, a ner vestito,
Il re Licurgo forte e poderoso,
Di senno grande, e di coraggio ardito,
E menò seco popol valoroso
Del regno suo, pure il più fiorito;
E ad Arcita s’offerse in aiuto,
Per cui era di nomea venuto.
15
Venne d’Egina lì lo re Peleo.
Giovane ancora e di sommo valore;
E seco quella gente che si feo
Di seme di formica, in le triste ore
Che Eaco lo suo popol perdeo,
Menò con pompa grande e con onore:
Bianco, e vermiglio e chiaro nel visaggio
Più che non fu giammai rosa di maggio.
16
Vestito era il buon re in drappo d’oro,
Chiaro per molte pietre e rilucente,
E sopra un destrier grande e di pel soro
Era fra tutti i suoi più eminente:
Ed un turcasso ricco per lavoro,
Pien di saette ciascuna pungente,
Dal destro lato, e dal manco pendea
D’arcadia un arco forte ch’egli avea.