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100 | ninfale fiesolano |
XVIII.
Perchè riconosciuto tu saresti
Da tutte quelle ninfe che veduto
Questo di t’hanno, e forse che potresti
Esser morto da lor, se conosciuto
Fussi da loro; e creder lor faresti
Quel che non è ancor da lor saputo,
Ch’io dirò sempre a chi di lor mi trova,
XIX.
Come che lor compagnia sempre mai
A giusto mio potere io fuggiroe.
E prego te, o giovane, che hai
Toltomi quel che giammai non riavroe,
Che tu ne vada, e me con questi guai
Lascia star sola, che ’l me’ ch’io potroe
Mi passerò, dandomi di ciò pace:
XX.
Affrico aveva molto ben compreso,
Per le parole sue, che già il foco
Amor l’aveva dentro al petto acceso,
Ma pure ancor si vergognava un poco:
E poi ch’egli ebbe tutto bene inteso,
Disse fra sè: prima che d’esto loco
Mi parta, tu farai meco ragione,
E farotti cantare altra canzone.