Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/155

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raddrizzare il mondo con le berline, con le forche e con le mannaie: ma sopramodo amarono quei soggetti che piú studiavano in proibir i delitti che in punirli, e che sentenze capitali sottoscrivevano con T inchiostro delle lacrime. Il giorno poi che segui a quello nel quale fu pubblicata la distribuzione de’ governi, tutti i provisti si presentarono avanti il regio collaterale, dove Apollo si trovò in persona; e quivi con cerimonia molto solenne nelle mani di Sua Maestá fecero tutti il solito giuramento che fedelissimamente avrebbono lasciato il mondo come l’avessero trovato: essendo delitto capitale in questo stato, dove si vive con la regola di Tacito, che « super omnibus negotiis melius atque rectius olim provisum, et quae converterentur in deterius mutavi» (i), far ne’ governi pur minima innovazione.

Fornito che fu l’atto del giuramento, il gran cancelliere delfico, salito che fu in un molto rilevato pulpito : — Signori ufficiali — disse, — Sua Maestá comanda che ne’ carichi che vi sono stati dati, avvertiate di ben tenere allacciata la brachetta, ché non vi gonfiate tanto di ambizione, che in essi vogliate far il duca: ma che vi ricordiate che siete prencipi posticci, con un imperio debole, fondato in un fragil foglio di carta, fortificato con un poco di cera rossa. — Appresso poi Marco Tullio Cicerone in lode di quei nuovi ufficiali fece una onoratissima orazione, affermando ad ognuno che di bontá, di prudenza erano tali, che commodamente avrebbono saputo rifar il mondo da capo; e fornita che fu l’orazione, Apollo stesso di sua mano con giocondissima faccia ad ognuno diede la sua patente, comandando che quanto prima partissero per li carichi loro. Fu cosa che in tutti cagionò meraviglia grandissima il vedere che subito che fu consegnata la patente, la benigna e serena faccia di Sua Maestá verso quegli uffiziali cosi si cangiò in spaventevole e iraconda, come se avesse portato loro odio capitale; e le accoglienze, le proferte e le amorevoli dimostrazioni di quei signori del collaterale, in un baleno si cangiarono in minacce, in biasimi, in

(i) Tacito, libro XIV degli Annali .