Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/171

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dotto a portar le pene della sua malignitá, quando in quelle sue ultime angustie per singolarissima grazia chiese di potere alla presenza di Sua Maestá dir due sole parole in sua difesa. Al tedesco fu conceduta la grazia che domandava: il quale, condotto avanti Apollo, parlò .in questa guisa: — Serenissimo re della luce, dunque dai giudici della Maestá Vostra, dall’ universo tutto riputati giustissimi, a supplicio tanto crudele deve essere condennato chi tanto ha sudato per meritare, con l’ invenzioni di cose utili al genere umano, la grazia di Dio e la benivoglienza degli uomini ? L’ intenzione, il proposito e l’animo altrui distinguono i delitti: i quali, ancor che dalle opere altrui segua qualsivoglia gravissimo eccesso, in alcuno jion cadono, che nelle sue azioni abbia avuto buona volontá, santa intenzione. Chiamo Dio in testimonio e la luce stessa della Maestá Vostra che vede tutte le cose, che non, come veggio che sinistramente credono molti, per affliggere il genere umano inventai l’ istrumento della bombarda, ma per caritá, per zelo di grandissima pietá, dalla quale contro ogni mia volontá sono poi nati i mali innumerabili che ora vede il mondo. Percioché, escruciandomi l’animo il dolor di vedere che per l’ambizione e per l’avarizia di quelli che regnano, gli uomini con vari artifici erano strascinati al crudelissimo macello della guerra, pensai tra me che non altro piú singoiar beneficio da qualsivoglia potevano ricevere le genti, che levar dal mondo l’ infernal macello della carne umana, che crudelissimo si vede nelle guerre; essendo sicurissimo che, rimanendo i prencipi senza soldati, non piú tanto farebbono l’armigero e il bellicoso, e che dalla fortuna loro si contentarebbono, quando a solo a solo con le armi nelle mani fossero forzati battersi con quel nemico al quale volessero usurpar lo stato; poiché il pericolo di perder la vita farebbe rimetter loro nel fodero la spada della bravura e quella ambizione che hanno insaziabile di dominar sette mondi. Per arrivar dunque a conseguir fine tanto santo, e nel quale mi pareva che fosse posta la felicitá tutta de}, genere umano, escogitai la diabolica e crudelissima machina della bombarda, con fermissima credenza che per lo spavento di cosi orribile istrumento talmente ogni anima vivente si fosse invilita e atterrita, che il mestiere della guerra ad ognuno fosse venuto in somma abbominazione.