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RAGGUAGLIO LXVII

L’eccellentissimo Paolo Parata, di ordine di Apollo, nelle pubbliche scuole politiche interpetra qual sia il germano significato del precetto politico, che per sicuramente regnare fa bisogno tenere i popoli bassi.

Il trito precetto politico, che per sicuramente regnare fa bisogno tenere i popoli bassi, cosi è vero, come malamente inteso e pessimamente praticato da molti prencipi, i quali per l’ ingorda avarizia loro quella interpretazione danno alle ottime sentenze politiche, che piú arreca loro presente utilitá. Onde ad Apollo sommamente dispiacendo che precetto tanto salutare cosi bruttamente venga abusato, pochi giorni sono fece chiamare a sé reccellentissimo Paolo Paruta, che di presente nelle pubbliche scuole di Parnaso legge l’ordinario politico della mattina, e gli comandò che per beneficio de’ prencipi e per utilitá de’ popoli pubblicamente dichiarasse qual fosse il vero senso e il germano significato di precetto tanto segnalato. Ubbidí il Paruta il comandamento di Apollo; e il giorno determinato, allora che il ginnasio era pieno dei maggiori prencipi di questa corte, salito che fu nella sua cattedra, disse che, siccome niun’altra cosa piú al vivo somigliava un esquisito prencipe che un ottimo pastor di pecore, cosi ancora i popoli molto acconciamente potevano essere paragonati ad una molto numerosa gregge di pecore. E che affine che un sol pastore commodamente avesse potuto governar numero grande di pecore, la divina maestá le aveva create umili di genio, disarmate di corna e di denti: perché se altramente avesse fatto, con immenso danno del genere umano ad ogni pecora sarebbe stato necessario assegnare il suo pastore. Che con un cuore sopramodo ardito, con un genio in infinito sagace il grande Dio avendo armato il capo e le mani dell’umana creatura, ella non, come parea che credessero molti prencipi, ubbidiente ed umile si rendeva al suo pastore con l’ infelicissimo consiglio di spesso tosarla, di sempre mungerla e