Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/292

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in Parnaso che per cosi felice e bramato avviso per tutto il suo dominio si facessero straordinari segni di allegrezze; e in somigliante occasione ai letterati che ne hanno fatta grandissima instanza, Sua Maestá ha conceduta quella grazia che con tanta risoluzione finora ha negata loro, che gli istrioni siano ammessi in Parnaso. Onde i comici Gelosi con tanto applauso e contento universale hanno rappresentate le bellissime commedie loro, che Nevio, Plauto e Terenzio hanno confessato che solo gli istrioni sanno usar i giocosi e saporiti sali co’ quali si condisce il dotto poema comico. E in particolare tanta dilettazione ha dato a Sua Maestá il signor Cola Francesco Vacanziello, personaggio napolitano, che ha detto che anco nell’ introdurre il napolitano nelle commedie per rappresentar la fina vacanteria, avevano gl’ Italiani mostrato il loro bellissimo ingegno: e in somigliante occasione Sua Maestá ha comandato al maestro de’ novizi che ad alcuni giovanotti romani, che si allievano nel seminario, quanto prima facesse imparare la lingua napolitana, che quanto all’affezion dei costumi fermamente credeva che fossero per far la medesima riuscita. Solo il personaggio del capitan Cardone non diede a Sua Maestá intiera soddisfazione: dicendo che era brutta sproporzione introdur nelle commedie per millantatore quello spagnuolo, che intanto non si vanta di quello che non ha fatto, e non dice quello che vuol fare, che i mali fatti o nega o ricuopre, e prima mena le mani che minacci con la bocca, operando alla muta piú fatti che parole. Comandò dunque che fosse adoperato nelle cose gravi delle tragedie, chiaramente vedendosi che ogni fantaccin castigliano, aragonese o biscaglino nasceva con costumi e maniere tanto gravi, che dalla natura pareva fatto a posta per rappresentar nelle scene i personaggi di somma maestá. Appresso poi furono pubblicate le giostre e i tornei; e il primo giorno comparvero in campo i paladini de’ romanzi spagnuoli, Amadigi, don Galaor, don Florestano e altri molti, i quali fecero prove tali, che superarono il valor degli uomini. E fu cosa che empi ognuno di meraviglia il veder i palagi de’ diamanti fabbricati con le parole. Il secondo giorno poi furono veduti nel torneo