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RAGGUAGLI DI PARNASO

Nell’avanzato Seicento fu riconosciuto a questo ragguaglio valore documentario circa l’usanza del gioco fiorentino, e Pietro di Lorenzo Bini lo ristampò in Firenze, nel 1688, tra le Memorie del calcio fiorentino , in appendice al Discorso di Giovanni Bardi edito la prima volta dai Giunti nel 1580; nelle stesse Memorie il ragguaglio fu ristampato ancora a Livorno, per il Coltellini, 1766.

Ragguaglio XLIV. — 162 3 II Plátina è trasformato in pasticciere non solo perché scrisse di gastronomia {De honesta volitatale et valetudine ), ma altresí per la sua fama di ghiottone (Cfr. S. Bissolati, La vita di due illustri Veronesi, Milano, 1856, pp. 54 e segg.). La sua pasticceria è cit. anche in Cent. II, 14, p. 80.

162 28 Matteo degli Afflitti (c. 1430-1510), distinto giurista napoletano, si acquistò fama con le sue raccolte giurisprudenziali del Regno, spesso ristampate nel ’500; Donato Antonio Altomare (m. 1566), napoletano egli pure, fu medico distinto, autore di numerosi scritti clinici raccolti neWOfiera omnia (Lione, 1565); il «Porta» è Giambattista Della Porta (1535-1615), Linceo, celebre naturalista, medico e letterato.

Ragguaglio XLVI. — 166 9 L’opera piú diff usa dell’umanista Polidoro Vergilio (1477-1555) era appunto il De inventoribus rerum del 1499; a tale titolo giá era stato introdotto in Cent. I, 24.

Ragguaglio XLVH. — È in P, in copia con molte corrèzioni autografe, al n. 95. Nell’indice autografo della c. 235 s’intitola: «Monarchia di Spagna fa un quesito a Tacito». Varianti: 1694 «Merita il pregio, che per benefizio universale de’ virtuosi si scriva in questo luogo che la serenissima»; «romana» è correzione autogr. su «di Spagna»; 1694.7 «prima... virtú» è aggiunta autografa. Il soggetto principale essendo in origine la « Monarchia di Spagna» fu mutato per poterlo stampare. i69 15 . 20 prima diceva: « e il caso, che grandemente le escruciava l’animo, era che il regno di Castiglia, prima che si fosse unito a lei, per se stesso era formidabile; che ella, quando era semplice regina dell’Aragona, della Sicilia e di Sardegna, apportava sommo terrore all’Italia non meno che alla Spagna; che il regno di Portogallo avanti la morte dell’ultimo re Sebastiano era di tal potenza, che potè cominciare e felicemente fornire lo scoprimento prima e poi