Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/110

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bruttissimi naufragi. Maggiori difticultadi si scoprirono ne’ moti incertissimi delle stelle erranti de’ ministri de’ prencipi, poiché intanto, come doveva accadere, non venivano rapite dal primo violentissimo mobile del buon servigio del prencipe, che spesse volte manifestamente si vedevano a quello retrogradi: anzi superò ogni maraviglia lo stupor grande ch’ebbe la congregazione, quando, con l’osservazion certa che fece, conobbe che i cieli inferiori de’ministri col corso delle private passioni verso i loro interessi spesse volte rapivano il primo mobile, che si è detto; di maniera tale, che per questi accidenti il negozio si pose in tanta confusione, che a que’ signori giammai non fu possibile venir in quella perfetta cognizione del vero moto di tante sfere, che a que’ era necessario che dovevano pubblicarne regole certe e sicure. Crebbero gl’intoppi quando si venne all’atto di segnar nella bussola i venti, i quali trovarono che non di numero erano certo e limitato come si vede nella navigazion del mare, ma che poco meno erano che infiniti; perché oltre i quattro venti reali della volontá del prencipe, dei desidèri de’ suoi figlioli, dell’autoritá de’ fratelli e altri prencipi del sangue, e dei pareri dei Consegli reali, si scopri una infinitá grande di mezzi venti di ministri di corte, di favoriti del prencipe, di buffoni, di adulatori e fino di ruffiani: tutti tanto sregolati e in alcune occasioni tanto furibondi, che nella bussola, che si fabbricava, generarono inestricabili difficultadi. Onde a que’ signori piloti miserabil condizione parve quella de’ naviganti cortigiani, che nella terrestre navigazion loro fossero forzati adattar le vele degl’ ingegni loro a tanta moltitudine di venti che si scoprirono; con tutto ciò per quelle difficultadi, ancorché insuperabili, giammai non si perdettero d’animo quegli uomini tanto insigni : anzi l’aver scoperto il pelago vastissimo delle corti pieno di secche, di scanni, di sirti, di Sciite e Cariddi, di voragini vastissime di emuli, d’invidiosi, di malcontenti, di persecutori e d’ingegni eterocliti, tanto maggior cuore diede loro in quel difficilissimo negocio. Forniti dunque che furono gli astrolabi, i quadranti, e ridotta che fu la bussola a quella perfezion maggiore che fu possibile, deliberò la congregazione di