Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/223

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la gratitudine usata con que’ loro amici, con que’ benemeriti del popolo romano, che con le vite loro a cosi sublime grandezza l’avevano esaltato, e se queste erano azioni degne di quel senato romano, che nell’apparenza tanta ostentazione faceva della religione, della fede e della inviolabile amicizia. Onde allora detestarono tutti l’esecranda ragion di Stato, la quale, solo quello seguendo che altrui apporta evidente utilitá, cosi empiamente sa voltar le spalle al giusto e all’onesto, che, mancando il suo bisogno, appo lei cessa ancora la memoria di qualsivoglia obbligo grande. Fornito che fu questo veramente miserabile spettacolo, Francesco Guicciardini di ordine d’Apollo sali in un molto rilevato luogo, e sopra la poca discrezione e la manco caritá, che i monarchi grandi hanno verso quei prencipi minori che meno possono, fece un molto lungo ragionamento politico. Nel quale disse che, allora che un potentato grande in uno Stato, ove regnavano molti prencipi deboli, si armava per debellarne uno, per non essere alla fine manomessi tutti, la perdita del compagno stimassero loro ruina, istromento della loro servitú, preparazione alla loro debellazione; che però, in perpetua dimenticanza mandando tutti ogni passion di odio privato, abbracciassero l’interesse della pubblica causa, e con l’acqua delle armi comuni corressero ad ismorzar quel fuoco, che tosto era per convertire in cenere la casa loro: mercé che nei tempi passati l’Asia e l’Africa, senza punto armarsi, infelici spettatrici furono della servitú di tutta Italia soggiogata dai famosissimi Romani, e nell’etá moderna il giá potentissimo regno di Ungheria col moderno suo grandissimo pianto si rise della ruina del nobilissimo impero greco. Che però in somiglianti pericoli ogni prencipe a lettere d’oro nel suo cuore avesse scritte le due auree sentenze del maestro della vera politica, Tacito: « Omnibus perire quae singuli amittunt »; essendo verissimo che in casi tali « Singuli dum pugnarli, universi vincuntur » (1 > ; e che gli onori, che dai piú potenti venivano fatti loro, stimassero vergognosissimi vitupèri; i parentadi che contraevano con essi, preparamenti ai tradimenti;

(i) Tacito, nella Vita di Agricola [cap. 12].