Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/245

Da Wikisource.

concubine nasca a’ Turchi moltitudine di figliuoli infinita, il politico Maometto, affine di mendica in tempo brieve ridur ogni piú facoltosa famiglia, non si è vergognato di comandar nel suo Alcorano che i figliuoli bastardi, che da ogni legge tanto sono odiati, insieme co’ legittimi e naturali ugualmente siano ammessi alle ereditadi paterne. E, se quello è vero che piú volte ho letto e udito dire, che un sarto di Costantinopoli a Solimano imperadore mostrasse trenta suoi figliuoli maschi, e che a Giambulat, uomo per la molta sua feconditá famoso tra i Turchi, in una stessa notte nascessero otto figliuoli, e che ottanta vivi ne lasciasse alla sua morte, qual sará quella ereditá opulenta di qualsivoglia piú ricco Turco, che, ugualmente divisa tra tanti figliuoli, non divenga povera, e perpetuamente non tenga le famiglie basse e gli uomini di esse in una somma necessitá di mendicare con l’esercizio delle armi il soldo dal prencipe? E, se anco quello è vero, che noi prencipi verissimo sperimentiamo tutto il giorno, che ’l soldato che non teme la morte ogni difficoltá superi che gli si pari innanzi, e felicemente giunga a conseguir quel fine che egli si è proposto, e che ad ogni fantaccino che disprezza la propria vita non è possibile far resistenza alcuna, qual piú politico e diabolico precetto da un ambizioso legislatore, per arrivare in tempo brieve a dominar l’universo tutto, poteva seminarsi tra gli uomini che quello del fato, che lo scelerato Maometto ha dato ad intendere a’ suoi seguaci? I quali, da cosi falsa dottrina bruttamente sedotti, fermamente credono gli uomini tutti con divini, ma però agli occhi de’ mortali invisibili caratteri, avere scritto nella fronte il giorno prefisso e inevitabile della lor morte: legge cosi empia appresso Iddio, come grandemente mirabile per ingrandire un imperio, che a questo solo infernal instituto molte volte attribuita ho la grandezza dell’imperio ottomano. A queste cose aggiungete l’altro potentissimo precetto: che agl’imperadori ottomani non sia lecito restituir a prencipe alcuno quel regno, dove essi abbiano prima fabbricata una moschea: precetto, come chiaramente può conoscere ognuno, solo dato per superar la difficoltá che grandissima hanno i prencipi, di mantener gli Stati nuovamente