Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/283

Da Wikisource.

guenti da cancheri. Abbracciò allora il signore dell’Arcadia il partito proposto, e incontinente per tutto lo Stato suo fece pubblicar un editto, nel quale si diceva che, da quello scelerato arcigogolante essendo egli malamente stato sedotto, volea che ’l suo dilettissimo popolo, che da lui tanto si chiamava offeso, di quel sedizioso facesse quella rigorosa giustizia che si conveniva; e poco appresso quel miserabile inventor di angherie fu dato in poter della plebe arrabbiata: la quale a guisa di fiera co’ denti prima, poi con le mani e alla fine con ogni sorte di armi talmente lo dilaniò, che, di lui avendo fatti piú pezzi, come triunfatrice lo strascinò per tutte le strade della cittá. Il che fatto, il prencipe apri le porte della ròcca, e dal popolo tutto, che allegro corse a baciarli la mano, del contento ch’aveva dato loro fu ringraziato; ed egli, nella sua buona grazia ricevendo tutti, nell’esazione de’ nuovi dazi continovò pacificamente, i quali dal popolo, per quella vendetta giá soddisfatto, di buonissimo animo furono pagati. Tanto dell’ignorante plebe è proprio arrabbiatamente mordere il dardo ch’ha fatta la ferita e affettuosamente baciar la mano che l’ha avventato.