Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/302

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negli stomachi cupi delle moderne persone si trovavano, tutte nel proceder loro tanto misteriose, che quel senso avevano di dentro, che meno appariva di fuori. E, questo detto, a quel letterato fece Apollo dar un paio di eccellenti occhiali modernamente lavorati nella fucina del politico Tacito; e li disse che con essi rimirasse il secolo che avanti gli occhi li si presentava, e che li riferisse se quello stesso era ch’egli nella sua orazione tanto aveva esaltato. Ubbidí subito il letterato; e, dapoiché con que’ occhiali al naso molto esattamente contemplato e ben considerato ebbe il secolo ch’egli vedeva: — Sire — disse,— quello che io ora con questi occhiali rimiro, non altramenti è il secolo nel quale ora viviamo, ma un mondo pieno di ostentazioni e d’apparenza, con pochissima sostanza di bene e di vera virtú: dove numero grande d’uomini sono foderati d’una finta semplicitá; vestiti della falsa alchimia di una apparente bontá, ma pieni d’inganni, di artifici e di macchinazioni: dove ad altro piú non si studia che a cercar d’ingannare il compagno, e co’ falsi pretesti di santissimi fini ne’ baratri di sceleratissime imprese aggirar il suo prossimo. Veggio un secolo pieno di interesse, e nel quale anco tra il padre e il figliuolo non so scorgere perfetta caritá né candidezza di amore; e solo con questi mirabilissimi occhiali vengo fatto chiaro che ’l mondo altro non è che una grandissima bottega, dove non è cosa sotto la luna, che non si comperi e non si venda: di modo che il vero fine degli uomini, che vi abitano, solo è il guadagno, rammassar danari. E insomma cosi brutto è il mondo che io veggio, che cosa troppo odiosa mi è il tener questi occhiali al naso: ché certo infelicissimo si potrebbe chiamare il genere umano, se il nostro presente secolo, il quale io con la mia orazione meritamente ho lodato, in qualche ancorché picciolissima parte somigliasse questo eh’ io rimiro. — Anzi — a quel letterato disse allora Apollo — il mondo, che con questi politici occhiali pur ora hai veduto, è quello stesso che tu ti glorii di aver lodato; del quale que’, che senza servirsi di questa sorte di penetrativi occhiali vogliono fargiudicio, somigliano quegl’infelici, che, la mano ponendo entro un buco per pigliarvi un granchio, ne cavano un rospo.