Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/48

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vendette crudeli, chei prencipi offesi in cose distato dopo lunga meditazione sogliono fare contro i popoli loro disleali ; e gli eccessi delle sollevazioni anco da prencipi sopramodo clementi in tanto non si scordano mai, che nemmeno con l’emenda di una esquisitissima fedeltá usata anco per piú centinaia di anni altri può cancellarli dagli animi loro esacerbati, siche in vigesima generazione a’ posteri loro non trasmettalo la memoria dell’ingiurie cosi segnalate: le quali per l’importanza loro nell’animo di chi domina inducono diffidenza e sospetto tale, che tra ’l vassallo e il signore cagionano odio perpetuo; dal quale nasce poi il gravissimo disordine che i sudditi naturali, che altri non sono che dilettissimi figliuoli del prencipe e che però con termini di paterno amore deono esser trattati e con leggi di caritá governati, vengono riputati crudelissimi nemici, popoli di conquista, soggiogati con le armi, e però retti col crudel precetto politico di esser afflitti, disertati e trattati come vilissimi schiavi: tutte cose che cagionano alla fine l’importantissimo inconveniente che anco i prencipi legittimi, da offese tanto vergognose contra i ribelli sudditi loro gravemente commossi, infelloniscono fino al brutto termine di convertirsi in crudelissimi tiranni, lo, cittadini miei, non son salito in questo luogo per esser ministro del prencipe nell’aggravar le condizioni della nostra servitú, ma per esser autor della pace della patria nostra comune; e se il mio conseglio non sará stimato buono da voi, ancor io di buonissimo animo tra i primi voglio concorrer nella vostra deliberazione, contentandomi piú tosto di errar co’ molti, che di esser saggio co’ pochi. Ma, prima che in deliberazione tanto importante passiate piú avanti, caramente vi priego, e con queste lagrime che in tanta abbondanza mi stillano dal vivo cuore vi supplico a maturamente considerare che le sollevazioni popolari per l’ordinario quasi tutte hanno fine infelicissimo; il che accade non solo perché a sangue caldo nell’ardor dello sdegno, e allora che gli animi altrui da pazzo furor d’ira piú sono ingombrati, si delibera di quel negozio importantissimo che a sangue freddo con animo molto riposato maturamente dee esser terminato, ma perché in queste occasioni piú sono ascoltati e abbracciati i