Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/83

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allevano pezzi di carne inutili e grandemente viziosi: i quali, non sapendo in qual altra cosa impiegar la vita loro, per altrui parer veri gentiluomini cingendo la spada al fianco, imitano quelle infelici formiche, le quali allora certo indizio danno di dovere andare in ruina, che mettono le ali. Perché chiara cosa è che con le lettere si accumulano que’ patrimoni grandi, che l’uso delle armi mandano poi in ruina. —

Cosi disse Apollo, quando avanti Sua Maestá comparve il tanto famoso Filippo Comines, signore di Argentone. Questo onorato personaggio a Sua Maestá e al venerando senato letterato mostrò gli scritti delle sue famose Memorie , e appresso fece istanza che col nome dell’autore fossero consecrate alla immortalitá. Fatta ch’ebbe l’Argentone la sua domanda, Apollo al prencipe del collegio istorico Tito Livio comandò che sopra le Memorie dell’Argentone facesse la sua relazione. Allora Livio disse che egli non sapeva vedere con qual fondamento quel signor francese chiedeva che que’ suoi scritti fossero posti tra le dotte fatiche degl’istorici che si conservano nella biblioteca delfica, quando in essi non si scorgeva gravitá di stile, non forza di eloquenza, non tessitura ben ordinata de’tempi, non frequenza di sentenze, non concioni, non altra qualitá degna anco di mediocre istorico; ma che piú tosto, a guisa delle vane fatiche de’ romanzi spagnuoli, in piú capitoli scioccamente avendo egli, nella gravissima materia de’ fatti di due gloriosissimi e fortissimi ptencipi (il primo sagace.il secondo prode, quanto ad ognuno era noto essere stati il re di Francia Lodovico undecimo e Carlo, duca di Borgogna), tessute quelle sue Memorie , piú lo stimava degno di essere posto tra gli scrittori de’ romanzi che nella classe istorica. Questa relazione di Livio di cosi poca soddisfazione fu ad Apollo, che non senza qualche alterazion di animo cosi li rispose: — Livio, gli ultimi requisiti, ch’io per beneficio de’ miei virtuosi ricerco in un perfetto istorico, sono quei che dalla tua relazione mi son avveduto che stimi i primi. L’istoria è cibo non delicatamente condito per solo dar gusto al palato della curiositá, ma sostanziosamente imbandito per lautamente pascer l’animo: e però, piú della dilettazione, si ha in essa riguardo