Pagina:Boccalini - Ragguagli di Parnaso I.djvu/165

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ióo RAGGUAGLI DI PARNASO malevoli, sapessero ripor poi le membra dell’animo sgangherato dalle passioni al luogo della tranquillitá: sfogamento che, quando col pugnale fosse stato fatto in altra occasione, avrebbe posta la pubblica libertá in grave travaglio. Per cosa verissima affermavano i medesimi politici che i sanesi nella república loro non per altro fine avevano introdotto il famoso giuoco delle pugna, e i veneziani l’assalto del ponte. Ma accadette che un molto forbito cortigiano, ch’era spettator del giuoco, da quel famoso Pietro Capponi, che con la libera risposta che seppe fare ad un re di Francia si acquistò nel mondo fama eterna, essendo domandato come il lor giuoco del calcio gli era di gusto; rispose il cortigiano il giuoco esser graziosissimo, ma che quei fiorentini lo giuocavano male; e perché il giuoco del calcio, particolarissimo della nazion fiorentina, affatto è incognito alle altre,- parve al Capponi che il cortigiano avesse malamente parlato, e gli disse se a lui dava l’animo di giuocarlo meglio. Arditamente rispose il cortigiano che, quando avesse voluto ammetterlo al giuoco, egli a que’ signori fiorentini avrebbe insegnato l’arte vera come si piglia la palla, com’ella si corra, con qual destrezza si ributtino i guastatori che vogliono ritorla, e altri eccellenti colpi da bravo maestro. Rise il Capponi ai vanto del cortigiano; e avendolo fatto sapere a tutti i fiorentini del giuoco, concordemente l’invitarono a giuocare. Il cortigiano, come gli faceva di bisogno, si pose in punto ed entrò nello steccato: dove i fiorentini, credendosi ricever grandissimo gusto nel pallonarlo e strapazzarlo, gli fecero cerchio; e poco appresso da’ datori il pallone fu gettato in aere, il quale non cosi tosto cadette in terra, che il valente cortigiano corse a pigliarlo, e avendolo fatto suo, se lo pose sotto il braccio sinistro. Allora gli sconciatori della parte contraria corsero per levarglielo di mano; ma egli con empito grande urtò questo e quello, e dove i fiorentini, maestri del giuoco, si credevano abbatterlo, eglino erano gli abbattuti: percioché il forte cortigiano con le braccia, con le spalle, col capo e con tutta la persona cosi francamente investiva ognuno, che da qualsivoglia si faceva far largo: onde la maggior parte de’ fiorentini sconciatori si videro gettati in