Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/142

Da Wikisource.
132 orlando innamorato [St. 11-14]

        Senza che Carlo lo governi o guide,
     Volta le groppe e un par de calci sferra;
     Dove la spalla a ponto se divide,
     Gionse a Cornuto, e giettalo per terra.
     Oh quanto Carlo forte se ne ride!
     Mo se incomincia ad ingrossar la guerra,
     Perchè de’ Saracin giongie ogni schiera;
     Davanti a tutti gli altri vien l’Alfrera.

         Su la zirafa viene il smisurato,
     Menando forte al basso del bastone:
     Turpin de Rana al campo ebbe trovato,
     Sotto la cinta se il pose al gallone;
     Tal cura n’ha se non l’avesse a lato.
     Dopo lui branca Berlengiere e Otone:
     De tutti tre dopo ne fece un fasso;
     Legati insieme li porta a Gradasso.

        E ritornò ben presto alla campagna,
     Chè tutti gli altri ancora vol pigliare.
     Gionse Marsilio e sua gente di Spagna;
     Or si comincia le man a menare.
     La vita, o il corpo qua non si sparagna,
     Ciascun tanto più fa, quanto può fare.
     Già tutti i paladini ed Olivieri
     Sono redutti intorno allo imperieri.

        Egli era in su Baiardo, copertato
     A zigli d’ôr da le côme al tallone;
     Oliviero il marchese a lato a lato,
     Alle sue spalle il possente Dudone,
     Angelieri e Ricardo apregïato,
     Il duca Naimo e il conte Ganelone.
     Ben stretti insieme, vanno con ruina
     Contra a Marsilio e gente saracina.

2. T. ferra; Mr. e P. serra. — 11. T. e Mr. tornato. — 18. Ml. ancor volia ; Mr. ancor vol ; P. ancor ei vuol. — 20. T. mano; Mr. mane.