Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/26

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16 orlando innamorato [St. 51-54]

       Come lo vide ben esser legato,
     Quella fanciulla li cercava in seno;
     Presto ritrova il libro consecrato,
     Di cerchi e de demonij tutto pieno.
     Incontinenti l’ebbe diserrato;
     E nello aprir, nè in più tempo, nè in meno,
     Fu pien de spirti e celo e terra e mare,
     Tutti gridando: Che vôi comandare?

       Ella rispose: Io voglio che portate1
     Tra l’India e Tartaria questo prigione,
     Dentro al Cataio, in quella gran citate,
     Ove regna il mio padre Galafrone;
     Dalla mia parte ce lo presentate,2
     Chè di sua presa io son stata cagione,3
     Dicendo a lui che, poi che questo è preso,
     Tutti gli altri baron non curo un ceso.

       Al fin delle parole, o in quello instante,
     Fu Malagise per l’aere portato,4
     E, presentato a Galafrone avante,
     Sotto il mar, dentro a un scoglio, impregionato.
     Angelica col libro a ogni gigante
     Discaccia il sonno ed ha ciascun svegliato.
     Ogn’om strengie la bocca ed alcia il ciglio,
     Forte ammirando il passato periglio.

       Mentre che qua fôr fatte queste cose,
     Dentro a Parigi fu molta tenzone,
     Però che Orlando al tutto se dispose
     Essere in giostra il primo campïone;
     Ma Carlo imperatore a lui rispose
     Che non voleva e non era ragione;
     E gli altri ancora, perchè ogni om se estima,
     A quella giostra volean gire in prima.

  1. P. portiate
  2. P. presentiate.
  3. T., MI. e Mr. stato.
  4. P. l’aria.