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1 Non fu, signor, contato più giamai
Battaglia sì diversa e tanto orribile,
Perchè, come di sopra io vi contai,
Rodamonte di Sarza, quel terribile,
Contra de Naimo, che avea gente assai,
Solo è afrontato, che è cosa incredibile;
Ma Turpin, che dal ver non se diparte,
Per fatto certo il scrisse alle sue carte.
2 Nè so se ’l fu piacer del celo eterno
Donar tanta prodezza ad un Pagano,
O se ’l demonio, uscito dell’inferno,
Combattesse per lui quel giorno al piano;
E’ pose nostra gente in tal squaderno,
Che non fu data, al ricordare umano,
Cotal sconfitta a nostra gente santa,
Quale in quel giorno che il mio dir vi canta.