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138 | orlando innamorato | [St. 19-22] |
19 Questa davanti gli scoperse un fiume
Largo da vinte braccia, o poco meno;
Di là da lui rendea la pietra il lume,
In mezo a un campo sì de zoie pieno,
Che solo a dir di lor serìa un volume;
E non ha tante stelle il cel sereno,
Nè primavera tanti fiori e rose,
Quante ivi ha perle e pietre precïose.
20 Avea quel fiume ch’è sopra contato,
Di sopra un ponte di poca largura,
Che non è mezo palmo misurato.
Da ciascun lato stava una figura
Tutta di ferro, a guisa d’omo armato.
Di là dal fiume aponto è la pianura,
Ove posto il tesoro è di Morgana;
Ora ascoltati questa cosa strana.
21 Non avea posto il piede su la intrata
Del ponticello il figlio di Melone,
Che la figura ad arte fabricata
Levò da l’alto capo un gran bastone.
Bene avea il conte sua spata fatata
Per incontrare il colpo di ragione;
Ma non bisogna che a questo risponda,
Che dà nel ponte e tutto lo profonda.
22 A questa cosa riguardava il conte
Meravigliando assai nel suo pensiero,
Ed ecco a poco a poco uno altro ponte
Nasce nel loco dove era il primiero.
Su vi entra Orlando con ardita fronte,
Ma de quindi varcar non è mistiero,
Chè la figura mai passar non lassa
Qual dà nel ponte, e sempre lo fraccassa.
5. P. Che a dirle sol si farebbe un. — 9. Mr. che sopra contato; P. che sopra ho. — 15. P. Ove ^ p. — 20 F. da l' altro.