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8 orlando innamorato [St. 19-22]

19 Era in quel tempo gran terra Biserta,
     Che oggi è disfatta al litto alla marina,
     Però che in questa guerra fu deserta:
     Orlando la spianò con gran roina.
     Or, come io dissi, alla campagna aperta
     Fuor se accampò la gente saracina;
     Dentro a la terra entrarno con gran festa
     Trentaduo re con le corone in testa.

20 Eravi un gran castello imperïale,
     Dove Agramante avea sua residenzia:
     Il sol mai non ne vide uno altro tale,
     Di più ricchezza e più magnificenzia.
     A duo a duo montarno i re le scale,
     Coperti a drappi d’ôr per eccellenzia;
     Intrarno in sala, e ben fu loro aviso
     Veder il celo aperto e il paradiso.

21 Lunga è la sala cinquecento passi,
     E larga cento aponto per misura:
     Il cel tutto avea d’oro a gran compassi,
     Con smalti rossi e bianchi e di verdura.
     Giù per le sponde zaffiri e ballassi
     Adornavan nel muro ogni figura,
     Però che ivi intagliata, con gran gloria,
     Del re Alessandro vi è tutta la istoria.

22 Lì si vedea lo astrologo prudente,
     Qual del suo regno se ne era fuggito,
     Che una regina in forma de serpente
     Avea gabbata, e preso il suo appetito.
     Poi se vedeva apresso incontinente
     Nato Alessandro, quel fanciullo ardito,
     E come dentro ad una gran foresta
     Prese un destrier che avea le corna in testa.