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244 orlando innamorato [St. 55-58]

55 Tutta sua gente dietro a lui se mosse,
     Ed è per suo valor ciascuno ardito,
     E l’una schiera a l’altra se percosse
     A tutta briglia, nel campo fiorito.
     Del fraccasso de’ scudi e lancie grosse
     Non fu giamai cotal rumore odito.
     A cui stava a mirare era gran festa
     Petto per petto urtar, testa per testa.

56 E corni e trombe e tamburi e gran voce
     Facean la terra e il cel tutto stremire,
     E li Africani e’ nostri da la Croce
     Nè l’un nè l’altro avante puotea gire.
     Sol Rodamonte, il saracin feroce,
     Facea d’intorno a sè la folta aprire,
     Tagliando braccie e busti ad ogni lato
     Come una falce taglia erba di prato.

57 Non se vide giamai cotal spavento
     Che ’l ferir del pagano in quella guerra.
     Come ne l’Alpe la ruina e il vento
     Abatte e faggi con furore a terra:
     Cotale il saracin pien d’ardimento
     Tra’ cavallieri a piedi se disferra,
     Non li stimando più che l’orso e bracchi:
     Già sono in rotta Ungari e Valacchi.

58 Benchè Otachier se adoperasse assai
     Per farli rivoltare alla battaglia,
     Non fu rimedio a voltarli giamai,
     Ma van fuggendo avanti alla canaglia;
     E Rodamonte, come io vi contai,
     Di qua di là nel campo li sbaraglia,
     Nè vi è chi contra lui volti la fronte;
     Già gli ha cacciati insino a mezo il monte.