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268 orlando innamorato [St. 7-10]

7 Perchè assai volte fo tanto vicina,
     Che la credette in su la croppa avere;
     Alor ne andava lui con gran roina,
     Spronando il buon destriero a più potere.
     Dietro lo segue la forte regina;
     Ma nova cosa che ebbe ad apparere,
     Sturbò Marfisa, che lo seguia forte,
     E seguìto l’avria sino alla morte.

8 Però che riscontrarno una donzella,
     Che adagio ne venìa sopra a quel piano,
     Vestita a bianco e a meraviglia bella,
     E seco un cavalliero a mano a mano.
     Di lor vi contarò poi la novella,
     Chè io vo’ seguire adesso l’Affricano,
     Qual via fuggendo per monte e per valle
     Sempre Marfisa aver crede alle spalle.

9 Essa rimase ed ebbe gran travaglia,
     Come a bell’agio vi vorò contare,
     Benchè tal briga fo senza battaglia.
     Ma già Brunel non ebbe ad aspettare,
     E sopra al bon destrier coperto a maglia
     In pochi giorni fu gionto in su il mare;
     E, trovato un naviglio a suo convegno,
     In Africa passò senza ritegno.

10 Dentro a Biserta gionse ad Agramante,
     Quale adirato stava in gran pensiero,
     Chè de le gente che ha adunate tante
     Non vôl passare alcun senza Rugiero;
     E lui guardato è da quel negromante,
     Che mai de averlo non serìa mestiero,
     Nè pur se può vedere il damigello,
     Chi non ha pria de Angelica lo annello.