Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/284

Da Wikisource.
274 orlando innamorato [St. 31-34]

31 Molti altri ancora che io non vo’ contare,
     Che aspetto a dirli poi più per bell’agio:
     E nomi e l’arme lor vo’ divisare,
     Quando faranno in Francia il gran passagio.
     Ma voglio nel presente seguitare
     Del torniamento fatto al bel rivagio
     Tra que’ re saracini a gran furore,
     Ove mostra Agramante il suo valore.

32 Alla sinistra e alla destra si volta,
     E questo abatte e quello urta per terra,
     Facendo col destriero aprir la folta,
     E l’uno al braccio e l’altro a l’elmo afferra.
     Tutta sua compagnia stava ricolta,
     E lui soletto fa cotanta guerra:
     Per dimostrar la sua fortezza ed arte
     Gli altri suoi tutti avea tratti da parte.

33 E prese il re de Arzila nel cimiero,
     Al suo dispetto lo trasse d’arcione;
     E non ritrova re nè cavalliero
     Qual seco durar possa al parangone.
     Stava nel sasso a riguardar Rugiero
     Questa sembraglia, a lato a quel vecchione;
     A lato a quel vecchion che l’ha nutrito,
     Stava mirando il giovanetto ardito.

34 Ma per l’altezza lontano era un poco
     Ove quelle arme son meschiate al piano,
     E per gran doglia non trovava loco,
     Battendo e piedi e stringendo ogni mano;
     Ed avea il viso rosso come un foco,
     Pregando pure il negromante in vano
     Che giù lo ponga, e ripregando spesso,
     Sì che quel gioco più vegga di presso.

1. T. e MI. cantare. — 7. Mr. quei taracini, — 9. MI. et a d, — 32. MI., Mr. e P. dipresso.