Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/385

Da Wikisource.
[St. 43-46] libro ii. canto xxii 375

43 E destinati non se abandonare
     L’un l’altro mai sin che in vita serano,
     Insieme cominciarno a caminare,
     Per ritrovarse entrambi a Montealbano;
     E, via passando senza altro pensare,
     Scontrarno Malagise e Vivïano:
     Venian que’ duo fratei, de’ qual vi parlo,
     Per impetrar soccorso dal re Carlo

44 Per Montealbano, il quale è assedïato,
     Come di sopra potesti sentire.
     Or Malagise se trasse da lato,
     Come e due cavallier vidde venire,
     Dicendo a Vivïan: - Per Dio beato!
     Chi sian costoro io vo’ saperti dire -;
     Ed intrato lì presso in un boschetto,
     Fece il suo cerchio ed aperse il libretto.

45 Come il libro fu aperto, più nè meno,
     Ben fu servito di quel che avea voglia,
     Chè fu a demonii il bosco tutto pieno:
     Più de ducento ne è per ogni foglia.
     E Malagise, che gli tiene a freno,
     Comanda a ciascadun che via se toglia,
     Largo aspettando insin che altro comanda;
     Poi di costoro a Scarapin dimanda.

46 Era un demonio questo Scarapino,
     Che dello inferno è proprio la tristizia:
     Minuto il giottarello e piccolino,
     Ma bene è grosso e grande di malizia;
     Alla taverna, dove è miglior vino,
     O del gioco e bagascie la divizia,
     Nel fumo dello arosto fa dimora,
     E qua tentando ciascadun lavora.

12. MI doi, Mr. dui. — 22. MI., Mr. e P. via. - 27. MI., Mr. e P. Mi- nuto g. — 31. MI. e Mr. de lo.