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378 orlando innamorato [St. 55-58]

55 Con quel rampone agriffa gli usurari,
     Conducendoli a ponto ove li piace,
     Perchè ha possanza sopra de li avari,
     E giù gli coce in quel fuoco penace,
     E piglia preti e frati e i scapulari,
     Perchè ciascun di loro è suo seguace.
     Ora al presente a Feraguto è intorno;
     Ben se diffende il cavalliero adorno.

56 E quel ferì de un colpo sì diverso,
     Che io vi so dir che l’altro non aspetta,
     E a tutti gli altri mena anco a traverso;
     Ma tanta era la folta maledetta,
     Che sol cridando quasi l’han somerso.
     Ora ecco un altro, che ha nome Falsetta,
     Ingannatore e de ogni vizio pieno:
     A fraude e trufferia mai non vien meno.

57 Costui con Feraguto fie’ battaglia,
     Non gli stando però molto dapresso,
     Ma errando intorno gli dava travaglia,
     Fuggendo e ritornando a gioco spesso.
     Mal fa chi sì gran pezzo al panno taglia,
     Che non sa de cusirlo per espresso;
     Credea Falsetta ad arte e con inganni
     Tenire il cavallier sempre in affanni.

58 Ma Rodamonte, che venìa da lato,
     A caso riscontrò quel maledetto;
     Intra le corne il brando ebbe callato,
     E divise la testa e tutto il petto.
     Via va cridando quel spirto dannato,
     Ma dove andasse, io non so per effetto,
     E Rodamonte dà tra quei malvasi,
     Benchè ormai pochi al campo sian rimasi.