Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/47

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[St. 55-58] libro ii. canto ii 37

55 L’un doppo l’altro de quei baron fieri
     Venian di qua di là, gente tagliando;
     I scudi hanno alle spalle e bon guerrieri,
     E ciascuno a due man mena del brando.
     Vanno a terra pedoni e cavallieri,
     Ogniom davanti a lor fugge tremando;
     Rotti e spezzati vanno a gran furore:
     Ecco Marfisa gionta a quel rumore.

56 Giunse alla zuffa la dama adirata:
     Già non bisogna tempo a lei guarnire,
     Però che sempre se trovava armata.
     Quando Ballano la vide venire,
     Che ben sapea sua forza smisurata,
     In altra parte mostra di ferire,
     E più li piace ciascuno altro loco
     Che la presenza di quel cor di foco.

57 Già tutti insieme avean prima ordinato
     Che l’un con l’altro se debba aiutare,
     Perchè la dama ha l’animo adirato
     E contra a tutti vôlse vendicare.
     Come Ballano adunque fu voltato,
     Lei prende dietro a quello a speronare,
     Cridando: - Volta! volta! can fellone,
     Chè oggi non giongi tu dentro al girone. -

58 Così cridando il segue per il piano;
     Ma il forte Antifor de Albarossia
     Di drieto la ferisce ad ambe mano;
     Lei non mostra curare e tira via.
     Disposta è di pigliare il re Ballano,
     Che a spron battuti innanzi le fuggia;
     Vien di traverso Oberto a gran tempesta,
     E lei ferisce al mezo della testa.