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l’uniformità di movimento, siano in fondo uno solo? Se i processi spirituali derivanti da condizioni materiali saranno mai compresi, è una questione affatto diversa da quella se questi processi siano creati da condizioni materiali. A quella questione si può rispondere negativamente, senza che su questa si possa sapere qualche cosa, e tanto meno negarla.

Al punto su accennato Leibniz dice che l’Intelligenza, incommensurabilmente superiore all’intelligenza umana, ma pur mortale, alla quale egli attribuisce sensi e capacità tecniche d’adeguata perfezione, potrebbe formare un corpo capace d’imitare le azioni umane. Che possa formare un uomo, egli non lo dice perchè, secondo la sua idea, all’automa di carne ed ossa che egli, come Descartes le bestie, si rappresenta senz’anima, mancherebbe ancora per diventar uomo la monade psichica meccanicamente incomprensibile. Ma la nostra idea dei rapporti fra materia e spirito, diventerà, portando un po’ più oltre questa finzione di Leibniz, assai chiara. Ci si figuri tutti gli atomi dai quali Cesare era formato in un dato momento, press’a poco al Rubicone, portati d’un colpo per azione meccanica al loro posto e rivolti con la loro velocità al loro proprio senso. Secondo il nostro concetto Cesare sarebbe in tal caso ricostituito tanto spiritualmente quanto materialmente. Il Cesare artificiale avrebbe, a prima vista le stesse sensazioni, aspirazioni e idee del suo modello al Rubicone, e parteciperebbe con lui alle stesse memorie, alle stesse