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verissime chiunque turbi l’ordine pubblico, e congiuri a’ suoi danni.
E quì intendiamoci bene. Il Governo della Repubblica impone sacrificii, ma vuole imporli da sè, con leggi certe, tanto quanto è necessario a ricomporre le impoverite finanze e non più, e salvi sempre i sacrosanti diritti della proprietà; vuole ricercati e puniti i cospiratori, ma per fatto suo proprio, e con ordinati giudizj.
Qualunque arbitrio e violenza contro gli averi e le persone, qualunque impeto antisociale di cittadini contro cittadini, qualunque fatto che abbia qualità di vendetta politica è abbominanda reliquia di tempi, che il dispotismo sacerdotale avea contaminati, e che la Repubblica ha chiusi per sempre nel libro del passato.
I delitti di sangue che, in alcuni punti (per avventura radissimi) dello Stato, vanno accadendo, e che turbano miseramente questo generale e maraviglioso concorso di un intero popolo nell’opera della sua redenzione, sono una atroce ingiuria alla purezza de’ principii repubblicani. Per essi l’idea vergine e maestosa che oggi si eleva sul Campidoglio è gittata nel fango; per essi il nuovo patto di amore e di perdono, giurato in Roma dai veri credenti nell’avvenire dell’umanità, è profanato; per essi l’opera della vita e l’armonia della libertà sono orribilmente infrante e calpeste.
L’Assemblea Costituente e il Governo da essa creato dichiarano per la mia voce traditori del la Patria e parricidi della Repubblica i commettitori di simili scandali; e provvederanno con le più energiche leggi ad impedire che queste