Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/152

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e non essendo di quei comuni, non ha da parere strano che da non comune amore non comune effetto derivi. Tale adun- que per natura e per costume è l’amor di Celia: veggiamo l’istoria. III. Istoria dell’amor di Celia. — La istoria pur troppo è nota: i suoi errori, forse, Than fatta strepitosamente famosa; ma con due parole tutta rammenterolla. Celia, rapita da un centauro, da due pastori ad un tempo valorosamente è soc- corsa: il centauro è messo in fuga, ma i pastori ambidue ne rimangono mortalmente fediti. Celia, per gratitudine della ri- cevuta libertà e per compassione dei suoi feriti liberatori, ansiosa della lor salute, alla lor cura sollicitamente intende. L’uno e l’altro pastore di lei fieramente s’accende, e l’amor loro quasi ad un tempo le scuoprono. Celia, benché per na- tura nemica d’amore e d’estrema purità zelantissima, ad ogni modo a suo dispetto è sforzata ad amargli egualmente amen- duni, si che per non offender né l’un né l’altro, né se stessa, a tutti e due ed a se stessa è crudele. Perٍ, non potendo né soffrir il dolore né sperarne il rimedio, tenta la morte. E ciٍ basti, perché l’istoria di questo amore in più altri luoghi ci dee tornar per mano. Intanto, avendo veduto quanto per ora ci occorre della natura, del costume e dell’istoria del- l’amor di Celia, ch’era la materia del primo capo, vegniamo al secondo. CAPO SECONDO DELLE CAGIONI DELL’AMORE IN COMUNE Qui, dove abbiamo a trattar delle cagioni dell’amore in comune, se non vorremo dirne se non quanto al proponimento nostro fa di bisogno, in brevissima ora ce ne potremo stri- gare; ma la materia è bella: non vi paia grave se intorno ad essa, digredendo, faremo qualche non lunga dimora, che non