Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/157

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finse; ma secondo l’esser cognito depende da qualunque intel- letto, non essendo quelle cose vere, o non sapendo esser vere, come vere l’apprende. D’onde nasce che la stessa cosa presso diversi intelletti, ed anche presso lo stesso intelletto, per di- versi mezzi conosciuta, puٍ esser verisimile ed inverisimile. Ma quel che assolutamente ha da esser giudicato verisimile è quel che per se stesso è atto a parer tale alla maggior parte degl’intelletti: ed in specie verisimile poetico è quel che per se stesso è atto a parer tale alla maggior parte degli adeguati uditori de’ poemi, quale è il popolo non gran fatto scienziato e non affatto ignorante. Non affatto ignorante, perché possa con maggior diletto esser capace degli artifici poetici; non gran fatto scienziato, perché possa con maggior diletto esser ingannato dalle finzioni poetiche. Di qui dunque appare che per intender se G amor di Celia abbia ad esser creduto veri- simile non è bisogno di chiederne a certi troppo dotti e troppo acuti ingegni, i quali, stando sempre sul punto della più rigo- rosa filosofia, non degnan di prestar il consenso a cosa che non sia passata per esame del propter quid. Né meno abbiamo a chiederne a certa semplicissima brigata, la quale avendo una o due volte udito dir da qualche iperbolico innamorato che solamente l’amor d’un solo è vero amore, il suon della sen- tenza ha lor, non so come, dileticate l’orecchie, e senza sa- perne considerar più addentro la verità, hanlasi ficca di ma- niera nel capo, che a trarnela ragion non vale. Ma perché l’amor di Celia debba esser giudicato verisimile, basta che per tale possa esser tenuto dalla maggior parte degli uomini di comune intelligenza. Or, avendo onde il vero e ? verisimile dependa, siegue che cerchiamo ciٍ che e’ siano. IV. Dalla difinizion del vero la difinizione del verisimile si raccoglie. — II vero, secondo che risguarda lo ’ntelletto, da cui dicemmo che riceve l’esser reale, è de- finito da sant’Agostino in questa forma: Veritas est summa similitudo principii, quia sine ulta dis similitudine est. E se- condo che risguarda lo ’ntelletto, da cui dicemmo che depende