Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/182

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^y8 discorsi morte, quanto più potea con essolui unita. Or dunque in amor non è altro che desiderio, movimento, trasformazione ed unione. Ma né il desiderio puٍ ad uno stesso tempo ten- dere a più d’un oggetto separato, né il moto a più d’un termine distinto, né la trasformazione a più d’una forma di- versa, né l’unione a più d’un soggetto diviso: dunque né meno si puٍ ad un tempo amar più d’un amante, che son pur oggetti separati, termini distinti, forme diverse, soggetti divisi. Per questo solo argomento, che molti argomenti ab- braccia, parrà forse ad alcuno più intendente di me che non si possa amar più d’uno ad un tempo: io nondimeno altra opinion ne porto, per contírmazion della quale primieramente due brevi distinzioni abbiamo a proporre, poi alcune propo- sizioni ne formeremo, e finalmente l’opposto argomento di- scioglieremo. [II-III. — Distinzione dell’amore in atto ed in abito. — Digressione sull’ istante del tempo divisibile e indivisibile.] IV. Che nello stesso istante, con lo stesso atto, puٍ l’amor verso più d’un soggetto esercitarsi. — La prima proposizione è che, prendendo G amore in atto e l’istante indivisibile, diciamo nello stesso istante, con lo stesso atto d’amore potersi amar più d’un soggetto. Vo’ dire che la volontà nello stesso punto, con lo stesso atto puٍ tendere amorosamente in due diversi e non subordinati oggetti, si veramente che Celia avrebbe potuto far un atto d’amore, il quale- nello stesso punto fosse stato ad Aminta e a Niso insieme indirizzato. Questa è proposizione che a molti parrà forse troppo dura: attendete. San Tomaso, nel primo della seconda, {quaest. 12, art. 3), determina che la volontà puٍ con lo stesso atto intendere in due diversi non subordinati oggetti, e con due bellissime ragioni il dimostra. La prima si è perché la volontà nostra infra diversi oggetti che vengon proposti puٍ eleggere il migliore in quanto è migliore, ed è migliore perché contiene in sé più perfezioni che gli altri: in quell’atto