Pagina:Bonvesin de la Riva - Meraviglie di Milano.djvu/102

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una terza volta fu espugnata da re Alboino, una quarta da re Carlo, nel 706, una quinta dall'imperatore Enrico, nel 1001, che la incendiò (69). Insomma essa fu sei volte espugnata e distrutta. Nel medesimo tempo il tristissimo Attila occupò Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza e quasi tutte le città d'Italia, ma finalmente, così narran le storie, Giano, re di Padova, gli fe' tagliar la testa; e scontò in questo modo i suoi peccati. Le storie dicono ancora che la nostra città fu tre altre volte in poter dei nemici; una volta tuttavia non perchè sopraffatta, ma perchè ingannata da una falsa offerta di pace; un'altra volta per difetto di difesa; da ultimo perchè stremata dalla mancanza di viveri e priva d'ogni speranza di poterne avere. III. - E cioè: la prima volta fu presa da re Lamberto, usurpatore del dominio d'Italia. Egli, nell'anno del Signore 570, col concorso di tre re e di molti principi tedeschi, infamemente assediò, per dieci anni, la città con una infinita moltitudine di barbari. Finalmente, disperando di poterla soggiogare colla forza, conchiuse, dolosamente, coi cittadini una pace fittizia, cioè col patto che i milanesi gli permettessero di transitare per la città coll'esercito. E così entrò nella città e, traditi i patti, fece sguainare le spade contro i cittadini e distrusse le mura (70). Ma anche in questa occasione, quantunque ingannati dalla falsità del re, i milanesi dimostrarono la loro fortezza, e Lamberto, per giusto giudizio divino, ebbe la