Pagina:Boselli - Discorsi di guerra, 1917.djvu/61

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A due cose egli accennò rispetto all’avvenire: alla ricostituzione della nostra marina e specialmente della nostra marina mercantile, argomento del quale parlò oggi eziandio il mio amico senatore Maggiorino Ferraris, congiungendo insieme alla restaurazione marittima anche la restaurazione dell’agricoltura, alla quale da lunghi anni egli consacra tanti studi cospicui ed importanti.

Alla restaurazione della marina mercantile è evidente che il Governo debba in qualche guisa efficacemente provvedere. Noi non possiamo attendere che venga il giorno in cui il commercio ritorni alle sue condizioni normali, senza che noi abbiamo i mezzi marittimi per servire il commercio proprio del nostro paese e per riprendere quelle vie delle navigazioni lontane che ci sono proprie e naturali. Il nostro paese, ben lo accennò il senatore Marconi, perchè Dio così ha voluto, perchè il mare c’invita continuamente alle sue operosità, perchè una gran parte dell’Italia nostra ha sopratutto la fibra marinara, il nostro paese, sarà una grande nazione marittima, o non potrà essere una grande nazione. (Vivi applausi).

FRANCHETTI. Abolite le sovvenzioni!

BOSELLI, presidente del Consiglio. Io credo in tutto alla libertà fino al punto in cui la libertà è necessario sia integrata dallo Stato: non fui mai amico di quella forma di aiuto che sono le sovvenzioni, ma giudicare oggi del metodo col quale il Governo possa efficacemente far risorgere la marina mercantile parmi ancora prematuro: tuttavia l’interruzione del senatore Franchetti non sarà dimenticata.

Altro sguardo all’avvenire diede il senatore Marconi quando, raccogliendo, e glie ne sono grato, le mie parole,